Casera della Grava

La malga in tre righe

Una malga che sembra uscita da un libro di Luigi Meneghello, remota.
Malga Grava si trova ai piedi della  parete scura della Moiazza, in una conca di verdi selvaggi. All'interno, un tavolone di legno, un fuoco acceso e volti antichi, silenziosi, bellissimi.
 

Come arrivare

Poco oltre l'abitato di Chiesa, sul passo Duran verso l'Agordino, si diparte una stradina asfaltata (abbastanza rovinata) sale alla malga, ai piedi della Moiazza. La malga si raggiunge anche a piedi da Mareson o Soramaè di Zoldo, in un'ora e mezza, seguendo il sentiero CAI 584; oppure da Pecol di Zoldo, in 2 ore, lungo i sentieri 587 e 557.

La passeggiata imperdibile

Con i bambini, la salita panoramica allo Spiz de Zuel, lungo il sentiero CAI 584. Per una camminata più impegnativa, il sentiero 557 porta al rifugio Coldai, ai piedi del Civetta. Più inesplorata, infine, c'è la Moiazza.

Scheda tecnica

Dove si trova: Val della Grava, Zoldo Alto
Altitudine: 1627 mslm
Periodo di apertura: Metà giugno – metà settembre
Proprietà: Comune di Zoppè di Cadore
Gestore: Società semplice agricola Ai Pian di Lena Ezio e c.
Contatti: +39 380 7597679
Posti letto: Non disponibili
Agriturismo: 15 coperti all'interno. Non c'è il servizio cucina ma si possono ordinare spuntini, come taglieri misti e panini.

Scheda dei prodotti

Area di pascolo:

400 ettari, tra 1.600 e 2.000 mslm,
di cui circa una sessantina pascolabili

 Numero capi:

60 vacche

I prodotti:

Schiz, ricotte fresche e affumicate,
yogurt, formaggio fresco o mezzano

Il prodotto più rappresentativo
della malga:

Schiz

Il formaggio analizzato

Nome: Formaggio di malga

Latte utilizzato: Latte di vacca leggermente scremato

Risultati della ricerca

Nello schema, ecco le principali classi di composti aromatici rilevati in questo formaggio. La loro incidenza è espressa in percentuale ed è definita in rapporto al valore massimo di ciascun composto, come rilevato nei formaggi delle diverse malghe, analizzati nei tre anni di ricerca

Lattoni
Terpeni
Chetoni
Esteri
Acidi grassi
Alcoli
Proprietà

In generale, la classe dei lattoni è caratterizzata da aromi che rimandano a note di cocco; i terpeni da note agrumate e speziate e da note di menta; i chetoni da note fruttate, burrose; gli esteri da note floreali e fruttate; gli acidi grassi da note burrose, quasi cerate; gli alcoli da note alcoliche, vinose, vegetali.

In questo caso, il formaggio della casera della Grava si contraddistingue per la forte presenza di chetoni, e alti livelli di specifici aromi che enfatizzano sentori aromatici di burro, noce di cocco e malto.

Ti racconto la malga

Al tavolone di legno, che occupa quasi tutta la stanza – o così pare – il pastore mangia polenta e formaggio, muto. Forse fa un cenno, ma resta concentrato sul suo pranzo. Il crepitio del fuoco, dal larìn, occupa la stanza, si dilata e accarezza le foto sbiadite disposte in ordine sulla credenza, le panche alle pareti, la cucina economica, le travi del soffitto e il pavimento mattone. Dietro al bancone c'è una donna, in braccio ha una bambina. Se ne stanno lì, remote, come un'apparizione – la bambina è scalza, occhi allungati e capelli nerissimi, sembra una piccola Cheyenne.
Salire alla casera della Grava è come varcare un'inesplorata altra dimensione, uscire dal tempo. La malga è gestita da quasi 30 anni da Ezio Lena, e la donna remota, Alessia, è la sua compagna. Anche lei ha i capelli nerissimi, lunghi, come la figlia Lucia. Fuori uggiolano i cani, le vacche e le capre sono sparse al pascolo. Ezio fa il malgaro da una vita, Alessia è figlia di gelatieri, “ma non mi piaceva”, e ora fa formaggio anche lei ai piedi della Moiazza. 
Ezio fa formaggio da quando era piccolo: suo padre ha lavorato tutta la vita nelle latterie dell'Agordino, “ma è mancato giovane, non mi ha spiegato tutto. Io con l'occhio rubavo il suo lavoro, e ho imparato da lui a conoscere il latte. A capire le vacche, il pascolo”. Ezio ha studiato da escavatorista, e nel '78 è stato cinque anni a lavorare in Libia, “ma sai, mi sognavo sempre delle mie montagne”: e così è tornato a casa, e ha ripreso a vivere della sua passione. Prima i cavalli, poi le vacche – grigio alpine, le più resistenti – e le capre, risanatrici dei pascoli della Grava, ai piedi della Moiazza.  

Le foto di Casera della Grava sono di Damiano Dall'O